Services Included
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Aria condizionata
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Animali ammessi
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Parcheggio
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Televisione
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WiFi
- 1 letto francese, sul soppalco (140 x 190 cm),
- 1 divano letto per 2 persone (140 x 190 cm),
- servizio privato con doccia,
- cucina con piastre ad induzione e sicurezza bimbo, frigo/freezer, lavello due vasche.
- tutto il necessario per cucinare, piatti e posateria varia,
- tovaglia, asciugamani da cucina
- Aria condizionata, Tv satellite, Connessione Wifi gratuita
- Zanzariera alle finestre
- Soggiorno minimo 3 notti. Nei mesi di Luglio ed Agosto è richiesto il soggiorno minimo di 7 notti, sabato/sabato
RITI E TRADIZIONI DEL ROERO
Profonde voragini dalle pareti sabbiose si aprono d’improvviso tra le dolci colline del Roero: sono le Rocche, un fenomeno geologico di erosione risalente all’epoca glaciale. La dorsale delle Rocche si estende per circa 32 chilometri e attraversa otto paesi sorti sulla sua sommità: una profonda frattura naturale che dal territorio di Pocapaglia raggiunge quello di Cisterna d’Asti. Le Rocche possono raggiungere dislivelli di centinaia di metri e danno forma a guglie dalle forme affascinanti ed imponenti; i terreni che formano la fascia delle Rocche sono composti da marne e argille che si sono depositate quando ancora buona parte del Roero era sommersa dal Mar Mediterraneo: ancora oggi è facile scorgere reperti fossili di pesci, conchiglie, ricci e vegetazione marittima in quelli che un tempo erano fondali marini.
Il fenomeno che ha determinato la formazione delle Rocche è conosciuto come “cattura del Tanaro”: circa 200.000 anni fa il corso del fiume Tanaro fu deviato dall’arretramento di testata di un altro corso d’acqua, cambiando in questo modo il proprio letto di scorrimento. Tutti gli affluenti si adattarono alle nuove condizioni idrografiche: i piccoli corsi d’acqua del Roero cominciarono ad arretrare verso il nuovo letto del Tanaro, segnando con profonde voragini e calanchi i terreni sabbiosi dell’Astiano. Le Rocche, per il loro aspetto selvaggio e ostile, hanno da sempre influenzato l’immaginario collettivo e sono spesso associate a storie di demoni e “masche”.
Secondo la leggenda, sono state create da Belzebù in persona nel corso di una sola notte. Si narra che i feudatari locali avessero invocato il diavolo per creare una poderosa roccaforte difensiva nelle terre poste alla confluenza tra Tanaro e Stura. Per renderla inespugnabile occorreva rimodellare ed innalzare il territorio. Belzebù accettò la richiesta in cambio delle anime dei morti in battaglia, si recò nei paesi delle Rocche con una colossale vanga e cominciò a scavare con palate gigantesche. In questo modo creò una barriera insormontabile per i nemici ma nello stesso tempo si lasciò alle spalle un paesaggio selvaggio e inospitale, che l’uomo avrebbe abitato con difficoltà.
A prescindere dal mito, nei borghi di sommità si può notare come questo fenomeno geologico in continua evoluzione influenzi la vita di tutti i giorni: a causa delle continue erosioni molte case sono oggi sull’orlo del burrone e i paesi si reggono su un sottile equilibrio ambientale.